Potrei chiamare questo piatto ‘zuppa con le sarde a mare’. Ma andiamo con ordine: con mia grande sorpresa e ovvia gioia ho trovato, durante una gita nelle campagne del reatino, il finocchietto selvatico. Ho raccolto tutto quello che ho trovato e ho iniziato a ‘covare’ la mia ricetta. Pasta con le sarde, mi è subito venuto in mente, ma no perché l’ho già fatta e postata. Allora ho deciso di fare una zuppa tra Sicilia e Sardegna, visto che anche nell’isola sarda il finocchietto (fenùgu) è molto usato. Cosa ha partorito la mia mente perversa? Una zuppa di finocchietto selvatico e patate, con porri, aglio e cipollotto fresco, con alici, pinoli e uvetta appassita (Sicilia) e crostini di pane casareccio con pecorino sardo semistagionato Dop (Sardegna). Non sta a me dirlo, ma era profumatissima e buona, buona, buona!
Ingredienti per 4 persone:
- un bel mazzetto di finocchietto selvatico (circa 300 grammi)
- 8 patate medie
- due porri
- un aglio fresco
- un cipollotto fresco
- 30 grammi di pinoli
- 30 grammi di uvetta appassita
- sale e pepe quanto basta
- 2 filetti di alici sottolio (facoltativo, eliminatele se siete vegetariani)
- 6 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 4 fette di pane casareccio alte un centimetro e mezzo
- 250 grammi di Pecorino sardo Dop semistagionato
Affettare finemente l’aglio fresco, il porro e il cipollotto e farli stufare nell’olio a fuoco basso per circa 10 minuti, unendo se serve poca acqua tiepida, finché non saranno appassiti, quindi unire i filetti di alici schiacciandoli bene con una forchetta in modo che si disfino. Nel frattempo, lavare il finocchietto (tenete da parte 4 cime per la decorazione del piatto) e pulirlo eliminando i gambi che sono troppo duri, poi tritarlo e unirlo al soffritto.
Lavare, pelare e fare a cubetti le patate e metterle nella zuppa, aggiungendo anche i pinoli e l’uvetta. Regolare di sale e di pepe e coprire le verdure con acqua calda: fare cuocere per 30 minuti a fuoco basso.
Mentre la zuppa cuoce, preriscaldare il forno a 200 gradi, disporre le fette di pane su una placca e distribuirvi sopra il pecorino a fettine: mettere il pane in forno a gratinare finché il formaggio non si sarà fuso dando vita a una crosticina dorata. Servire la zuppa bollente mettendo al centro del piatto una fetta di pane e pecorino e versandovi sopra la minestra. Guarnire con qualche rondella di porro e qualche cima di finocchietto selvatico.
L’ABBINAMENTO: Restiamo in Sardegna per abbinare al meglio questa zuppa. Abbiamo scelto Iselis bianco, prodotto dalle Cantine Argiolas, con uve Nasco e Vermentino. E’ un vino dagli aromi intensi di fiori gialli e frutta tropicale, adatto a questa zuppa altrettanto profumata. Il sapore è morbido, equilibrato, con un finale molto intenso.
12 commenti
questo piatto è semplicemnte fantastico!!!!! a volte mi regalano dei finocchietti selvatici e ho difficoltà ad utilizzarli tutti ma adesso sapro’ cosa farne. Bravissima!!!!!!
Ciao Mimma! beata te che te li regalano…io giro campagna campagna con la speranza di trovarne!
Più che una zuppa è una vera meraviglia…grazieeeee!!! Un abbraccio grande!
Grazie a te, il tema del tuo contest è bellissimo davvero…Mi dispiace solo che quando sono andata a passeggio non avevo i guanti e ho dovuto lasciare le ortiche al loro destino!!!! Guarda che dopodomani te ne mando un’altra di ricetta! Un abbraccio, Ada
una zuppa proprio ricca e molto invitante..
Not Only Sugar
Quanti profumi in questo piatto…e quanti ingredienti che adoro, a partire dal finocchietto selvatico..
Un abbraccio !
Grazie ragazze!!! Mi piace proprio il paragone con la ‘covata’… in effetti questa ricetta me la sono proprio pensata ed assaporata, sono felicissima che la apprezziate! Un abbraccio a Elena, Mary e Adele. Gracias Helena, I’m so happy that you like it!!
Aqui en mi zona encuentro muchos hinojos me quedo con esta receta que, me permite variar siempre los hacia al estilo granadino español.. Muchas gracias!!
Ed hai “covato” pr0prio alla grande !!! Bravissima immagino il profumo…conosco bene il finocchietto !!!
hai sempre delle idee geniali Ada! giù ti vedo lì, campagnola gallina che cova le sue ricetta/ouva d’oro! 🙂 bellissima davvero
Thank you for the share, this seem delicious and would love to try it soon 🙂
Thanks a lot! Let me know if you like it!!