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Vitello tonnato

by Ada Parisi
5 min read
Vitello tonnato, ricetta originale piemontese

Vitello tonnato nella ricetta originale piemontese. Un classico della tradizione culinaria del Piemonte diventato un grande classico italiano. A me piace molto, perché la carne è ben cotta e la salsa gustosa e saporita. L’unica cosa che non amo è l’aspetto di questo piatto, dove la carne solitamente è nascosta da una coperta uniforme di salsa tonnata. Per questo lo servo nei singoli piatti, arrotolo le fettine e le decoro con poca salsa (tanto la servo a parte e ciascuno può versarne quanta ne vuole), un po’ di timo e delle uova di quaglia.

La ricetta che vi presento è la ricetta originale piemontese e non la versione rapida del vitello tonnato, dove la carne è brasata e la salsa è fatta con la maionese. La ricetta antica prevede, infatti, che la carne dopo una lunga marinatura sia lessata con diversi aromi e che, per fare la salsa, si usino tonno, capperi, tuorli d’uovo sodo e il brodo di cottura del vitello. Il risultato è  molto diverso da quello che conoscete.

La salsa è delicata e leggera, non grassa come quando si usa la maionese. Indispensabile il termometro da cucina, per misurare la corretta temperatura del vitello al cuore. Deve rimanere rosa. Quanto rosa, sta a voi deciderlo. Se amate cucinare i tocchi di carne, perfetti per pranzi domenicali o cene tra amici, provate l’ARROSTO DI MAIALE CON LE PRUGNE o quello di VITELLO ALLA SICILIANA. v auguro buona giornata.

Vitello tonnato, ricetta originale piemontese

VITELLO TONNATO, ricetta originale piemontese

Porzioni: 4 Preparazione: Cottura:
Nutrition facts: 250 calories 20 fat
Rating: 5.0/5
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Ingredienti

1 chilogrammo di girello di vitello
400 grammi di tonno sottolio
8 acciughe di Cetara sotto sale
2 filetti di acciuga sottolio
40 grammi di capperi di Salina
750 millilitri  di vino bianco secco
2 carote
2 coste di sedano
2 foglie di salvia
2 chiodi di garofano
una foglia di alloro
qualche rametto di timo
qualche grano di pepe nero
sale e pepe, quanto basta
4 uova sode, solo i tuorli
aceto di vino bianco, quanto basta
un cucchiaio di succo di limone
6 uova di quaglia sode
olio extravergine di oliva, quanto basta

Procedimento

La sera precedente mettere il girello di vitello (legato con spago da cucina) a marinare con il vino bianco, le carote e il sedano tagliati a pezzi, l'alloro, il timo, la salvia, i chiodi di garofano. Chiudere la carne in un contenitore ermetico e lasciarla nel frigorifero a marinare per tutta la notte, rigirandola un paio di volte.

Il giorno successivo, mettere la carne in un tegame molto capiente e unire la marinata. Aggiungere le acciughe di Cetara, lavate e diliscate,  qualche grano di pepe nero e cuocere coperto per un'ora e trenta minuti. Poi togliere la carne dal tegame e lasciarla raffreddare.

Filtrare il brodo. Scolare il tonno dall'olio di conservazione. Frullare il tonno con i 4 tuorli, le acciughe sottolio, i capperi, diluendo la salsa con olio extravergine di oliva e tanto brodo di cottura della carne quanto necessario a raggiungere la densità desiderata. Aggiustare eventualmente di sale e pepe, unire l'aceto di vino bianco e il succo di limone e frullare nuovamente fino a ottenere una salsa omogenea e senza grumi.

Affettare la carne finemente (ma non troppo), disporla sui singoli piatti o su un piatto da portata e guarnire con la salsa, un rametto di timo, qualche cappero e le uova di quaglia sode e tagliate a metà. Accompagnare con il resto della salsa a parte e buon appetito!

L'ABBINAMENTO: E' un po' difficile abbinare un vino rosso al vitello tonnato. La estrema delicatezza della carne,  unita alla salsa a base tonno, e il limone, potrebbero creare dei contrasti poco piacevoli. E' meglio quindi orientarsi su delle bollicine o su bianchi delicati. Abbiamo scelto un vino siciliano, uno degli ultimi ritrovati della cantina Donnafugata (a Marsala). Il vino si chiama Prio (la parola, in dialetto siciliano, indica piacere e felicità), è prodotto nella tenuta di Contessa Entellina (nella Sicilia occidentale) con il vitigno autoctono "Catarratto" e appartiene alla Doc Sicilia. Le uve vengono pigiate in maniera soffice per poi affinare per un minimo di tre mesi in bottiglia. E' un vino dai profumi di fiori bianchi, tra cui spicca il sambuco, con un gusto che ricorda gli agrumi. Con questa ricetta servitelo a circa 12 gradi.

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