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Itinerari di viaggio: Costa Smeralda low cost e Ogliastra selvaggia (prima parte)

by Ada Parisi
5 min read

Non solo yacht e locali esclusivi, spiagge private e hotel carissimi. Una vacanza in Costa Smeralda, a patto che ci si ritagli il giusto itinerario e si facciano scelte ponderate, si può fare anche ad agosto. E senza spendere una fortuna. Il mio è stato un viaggio di cinque giorni: partendo da Cagliari, sono arrivata nel nord est della Sardegna, nel cuore della Costa Smeralda, e poi mi sono spostata nella regione dell’Ogliastra, un territorio fiero, con eccellenze alimentari e luoghi da cartolina, non solo nelle coste ma anche nell’interno. Fermo restando che vi suggerisco di organizzare in Sardegna un viaggio a giugno, luglio o settembre, evitando agosto perché l’isola è presa d’assalto da turisti di tutto il mondo, io questo agosto ho trascorso 5 giorni splendidi in questo angolo di Sardegna.

Ho deciso di alloggiare ad Arzachena, perché si trova a meno di 10 chilometri dal bel mare attorno a Porto Cervo e  perché in questa zona collinare e leggermente interna si trovano tante strutture ricettive molto curate, dove il caldo estivo è mitigato dall’aria che sorvola le colline. Non potevo cominciare questo mio tour in Gallura senza un incontro ravvicinato con uno dei suo prodotti principe: il Vermentino di Gallura Docg. Così ho fatto una breve tappa alle cantine Surrau di Arzachena, un esempio di imprenditoria che ha unito modernità e tradizione nella produzione di questo  vino bianco, il vermentino, ormai tra i più venduti in tutta Italia. Gestita dai fratelli De Muro, titolari anche di una importante impresa del settore edile, la cantina produce 300 mila bottiglie, prodotte in circa 50 ettari. Al suo interno, oltre a mostre d’arte e sala convegni, anche un wine bar di fronte ai vigneti, dove si possono provare diversi abbinamenti con le tipicità del territorio e un wine shop dove è possibile anche acquistare alcune ‘chicche’ dell’artigianato sardo.

Come dicevo, la Costa Smeralda non è solo mare: la zona è, come tutta la Sardegna, custode di importanti resti archeologici di età nuragica e pre nuragica, che in Italia rappresentano un unicum.  Ad appena 5 km dalle cantine Surrau si trova il possente nuraghe Albucciu, dall struttura sub rettangolare, appoggiata per una parte su un unico blocco granitico: gli antichi abitanti dell’Isola hanno infatti costruito il nuraghe sfruttando il granito naturalmente presente sul territorio e vi garantisco che ancora oggi ammirare questo edificio è una esperienza magnifica. Altre due siti megalitici da non perdere sono la maestosa tomba dei giganti di Coddu Ecchiu e il villaggio nuragico La Prisgiona, tutti a poca distanza dal nuraghe Albucciu e ben indicati sulle strade. Non ho avuto il tempo di vederle, ma vi segnalo altre due tombe dei giganti: quelle di Moru e Li Lolghi, oltre alla necropoli Li Muri che custodisce grandiosi circoli funerari neolitici e il Tempio Malchittu, un edificio sacro di epoca nuragica.

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La Spiaggia del Principe

E ora veniamo alla parte che preferisco: per chi come me ama smodatamente il mare c’è solo l’imbarazzo della scelta, anche se le mete che io vi suggerisco sono quelle a me care, un poco meno affollate rispetto alla media della Costa Smeralda. Non potete non fare un tuffo in mare nella splendida spiaggia del Principe, a doppia insenatura, che si trova distante dalle famosissime e fotografatissime Romazzino e Capriccioli: si dice che la spiaggia del Principe fosse la preferita dall’Aga Khan ed è facilmente raggiungibile attraverso un sentiero sterrato a piedi, che si percorre in dieci minuti (con un po’ di pazienza potete portare anche i bambini). Da non perdere anche la spiaggia di Rena Bianca a Portisco, con un mare dalle trasparenze caraibiche.

Il consiglio migliore che posso darvi è quello di trascorre una giornata in barca all’Arcipelago della Maddalena. E detto da una che soffre tremendamente il mal di mare… I prezzi delle escursioni sono per tutte le tasche, da 25 a oltre 100 euro a persona, a seconda dell’itinerario, del servizio e del tipo di imbarcazione. Vi suggerisco di cercare delle imbarcazioni con un numero limitato di persone a bordo, al massimo trenta. Siccome gli itinerari sono diversi, abbiate cura che il vostro tour comprenda almeno Cala Coticcio (Tahiti) a Caprera, Cala Corsara a Budelli, e le piscine naturali del Porto della Madonna, con la splendida Cala Cavaliere, tra le isole di Razzoli, Budelli e Santa Maria. Oltre al piacere di fare il bagno in luoghi mozzafiato potrete anche ammirare rocce antiche, modellate dal vento e dal mare, e tutta una serie di fortificazioni di varie epoche che ricordano l’importanza strategica di queste isole.

DOVE DORMIRE: Nelle campagne attorno a Porto Cervo ho trovato una soluzione che ha unito la tranquillità di un ambiente campestre e la vicinanza ai più importanti centri abitati. Il b&b La Murichessa (cento euro a notte in camera doppia ad agosto). Ci sono in ogni caso nella zona diverse strutture con standard davvero molto molto buoni.

DOVE MANGIARE: I ristoranti della costa propongono per la maggior parte una cucina di mare, classica o creativa (a costi mediamente piuttosto sostenuti), ma appena si mette piede nell’entroterra la musica cambia e la cucina è quella a base di carni, verdure, formaggi, come vuole la tradizione sarda. Un indirizzo che vi consiglio caldamente, soprattutto se avete bambini (visto che c’è un bel parco attorno) è l’agriturismo Lu Branu, dove si può anche dormire. Qui si mangia un menu fisso da 32 euro che comprende antipasti misti, un tris di primi (tra cui l’ottima suppa cuatta, un pane raffermo cosparso di brodo di carne e pecorino stagionato), il tradizionale porcetto allo spiedo, il capretto in umido, la salsiccia e dolci tipici come i ravioli di ricotta fritti e il croccante di mandorla. Per una buona pizza, ma non solo, ad Arzachena vi consiglio Il vecchio mulino, dove si può mangiare anche in tarda nottata a prezzi più che onesti (una pizza in media costa sette euro). Se volete una cucina di mare tradizionale, leggermente rivisitata in chiave creativa, ma con costi decisamente più sostenuti, vi consiglio di spostarvi a Olbia all’Officina del gusto, che propone anche un menu vegetariano utilizzando le verdure raccolte nell’orto di famiglia.

(fine parte prima)

 

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