Le triglie sono da sempre uno dei miei pesci preferiti e le triglie alla livornese (una ricetta toscana semplice e gustosa) sono, insieme alle triglie fritte, uno dei piatti in cui la carne rosea e soda di questi piccoli pesci rossi risalta meglio. Personalmente, però, davanti a un piatto di FRITTURA MISTA, con triglie, alici, calamari, non resisto. Soprattutto se il pesce è impanato nella semola di grano duro, che dà vita a una frittura croccante e asciutta. Attenzione però, perché sul mercato trovate due tipologie di triglie: le triglie di scoglio (Mullus surmuletus) e le triglie di fango (Mullus barbatus).
Triglie di scoglio e di fango: differenze
Le triglie di scoglio hanno carni più sode, un colore meno brillante, sono rosso bruno con due bande giallo dorate sui lati e sulla pinna dorsale e sono molto più saporite. Per questo motivo la ricetta delle triglie alla livornese è perfetta per esaltarne il gusto. Le triglie di fango sono rosso vivo e non hanno bande gialle sui lati: sono meno saporite e, a mio parere, impanate in poca semola e fritte danno il meglio di sé. Tra le due varietà c’è anche una differenza di prezzo: le triglie di scoglio sono più rare e quindi più costose.
Se amate le triglie, oltre a quelle fritte, vi consiglio di provare anche gli SPAGHETTI CON FAVE, TRIGLIE E VONGOLE, o le TRIGLIE CON LENTICCHIE E AVOCADO, antipasto creativo o piatto unico completo. E ora vi auguro buona giornata!