Oggi un peccato di gola sofficissimo: torta morbida alla panna e cioccolato. Mi piacerebbe che ciascuno di voi, a turno, venisse a casa mia e aprisse il mio frigorifero. Solitamente è strapieno, con tantissima verdura e ingredienti bizzarri in attesa di essere sperimentati, talvolta però è veramente desolato, vuoto come il deserto. Succede in genere quando parto per un fine settimana. Ecco, l’ultimo fine settimana in cui sono partita, ho trovato al rientro un frigorifero quasi vuoto. Dentro solo acqua, Parmigiano Reggiano, una vaschetta di ribes quasi moribondi e 500 millilitri di panna liquida fresca con scadenza da lì a due giorni. Potevo io buttare la panna? Assolutamente no, io non butto mai il cibo.
Ed ecco che è nato questo dolce, pronto in 15 minuti (oltre al tempo di cottura, non posso fare miracoli), morbidissimo, profumato. Glassato con una ganache semplice semplice al cioccolato fondente e scagliette di mandorle tostate, visto che in dispensa ho chili di frutta secca di ogni tipo e cioccolato sempre a disposizione.
Questo dolce fa parte delle cosiddette TORTE DA CREDENZA, ovvero torte soffici e lievitate, per lo più senza creme, che si conservano bene per qualche giorno, soffici e profumate.
Ho decorato la torta morbida alla panna e cioccolato con i ribes sopravvissuti (solo per l’estetica, potete ometterli). Insomma, la panna nell’impasto rende la torta di una morbidezza eccezionale, ed è un ottimo modo per riciclare qualcosa che, altrimenti, avreste gettato. Provatela nel caffè e latte oppure a cena, accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia.
6 commenti
Questa torta deve essere morbidissima!
In effetti sì Angelica! Ed è davvero buona e golosa, d’altra pare tra panna e cioccolato le calorie non si fanno pregare! Ma una volta tanto… a presto e grazie, Ada
ma che meraviglia!!!!!!!
Tania è facilissima, solo che si presenta bene: diciamo che il rosso ribes le dona! Un abbraccio grande, Ada
Ma quanto buona era???? SLURP!!!
Mila grazie! Che ti posso dire? era buona, morbida, pannosa e golosa. Purtroppo ne potrei mangiare anche tre di seguito. Torte, non fette… Ti abbraccio, Ada