Torta all’uva e mosto, con farina integrale. La ricetta di oggi è già in chiave autunnale, direi quasi ottobrina: la torta con l’uva è un dolce tipico della stagione della vendemmia, e infatti vi suggerisco caldamente di utilizzare uva da vino e non da tavola per prepararla. Io ho usato due grappoli di Nero Buono (devo ringraziare la Cantina Cincinnato per avermelo regalato), un vitigno tipico della zona di Velletri, ma va benissimo qualsiasi uva nera o bianca da vino (magari un moscato o uno zibibbo).
Le alternative all’uva da mosto e alla farina integrale
L’alternativa è l’uva fragola, che darà al dolce un gusto particolarissimo. Io ho usato in questo dolce poca farina 00 mescolata a una farina tipo due, una Maiorca. Ma se preferite potete utilizzare senza alcun problema una normale farina 00, tipo 0 o tipo 1 (in purezza o mescolate) se volete una torta più leggera e soffice. Infine, visto che siamo in tempo di vendemmia, ho concepito questo dolce come un inno all’uva e ho utilizzato anche il mosto cotto per glassare la torta.
Che cos’è il mosto cotto?
Cos’è il mosto cotto? E’ il mosto di uva che viene fatto bollire, per ore, fino a ridursi diventando una sorta di glassa: in Sardegna e Puglia si chiama sapa ed è molto usato in tutto il Sud Italia nella preparazione di dolci straordinari come le cartellate, la torta di sapa o i mustazzoli. Se non trovate il mosto, potete passare al passa verdure l’uva e poi ridurla sul fuoco, ottenendo così il vostro mosto denso, dolce e lucido. Io ho glassato con il mosto cotto la torta ancora calda ed è diventata saporita, scura e lucente. E ne ho messo anche 2-3 cucchiai nell’impasto, riducendo così la quantità complessiva di zucchero. E, visto che siamo in tempo di vendemmia e di uva, provate anche la ricetta della FOCACCIA DOLCE ALL’UVA o quella delle MOSTARDA SICILIANA DI UVA. Buona giornata.