Ecco un dolce che mi rappresenta al 100%: tartellette al gelo di anguria, o ‘gelo i muluni’, il gelo di mellone siciliano. La ricette del gelo di mellone è quella della nonna palermitana: il gelo, morbido e cremoso, è aromatizzato con i fiori di gelsomino cioccolato fondente a pezzetti e, se vi piacciono, canditi e pistacchio. Il gelo in Sicilia diventa anche un goloso pasticcino, come si usa fare a Palermo: con il gelo ho riempito delle tartellette di pasta sablée, più burrosa e friabile della frolla. Qui sul mio canale You Tube trovate anche la video ricetta del gelo di anguria, passo passo. Vi dico subito che i gelsomini sono fondamentali per l’aroma del gelo di mellone, ma se avete (come me a Roma) difficoltà a trovarli freschi, nelle gastronomie e nelle erboristerie ormai li vendono secchi: non potrete usarli per decorare il dolce, ma per l’infusione sono perfetti. Vi assicuro che il gelo di mellone è il dolce perfetto per l’estate, dovete provarlo! E date una occhiata a tutte le mie RICETTE DI GELI DI FRUTTA, golosi e leggeri. Buona giornata!
TARTELLETTE AL GELO DI ANGURIA (ricetta siciliana)
Print ThisINGREDIENTI
- PER IL GELO DI MELLONE:
- un litro di succo di anguria
- 90 grammi di amido di mais (maizena), frumina o farina 00
- 110 grammi di zucchero semolato a secondo della dolcezza del melone
- 10-15 fiori di gelsomino infusi in poca acqua minerale per una notte (facoltativo)
- PER LE TARTELLETTE AL GELO DI MELLONE:
- 250 grammi di farina 00
- 200 grammi di burro (più un poco per imburrare gli stampini)
- un pizzico di sale
- un pizzico di cannella
- 2 tuorli
- due cucchiai di Vin Santo di Montepulciano Doc
- 100 grammi di zucchero a velo
- fagioli secchi per la cottura
- 150 grammi di cioccolato fondente
- zeste di arancia candite quanto basta
- pistacchi di Bronte quanto basta
PROCEDIMENTO
PER IL GELO DI MELLONE: per ottenere il succo di anguria, dovete passare l’anguria al passaverdure, perché se la centrifugate ci sarà troppa polpa e il gelo non verrà bene. Una volta ottenuto il litro di succo, mescolare in una pentola l’amido di mais e lo zucchero, quindi unire piano piano il succo di anguria, poco per volta, in modo da ottenere dapprima una pastella, poi una crema e infine un liquido omogeneo. Aggiungere l’acqua di fiori di gelsomino (se non trovate i gelsomini freschi, in erboristeria ci sono quelli secchi, che possono in parte aiutarvi a dare l’aroma giusto al gelo).
Assaggiate quando mettete lo zucchero, perché il quantitativo può variare molto a secondo della dolcezza del cocomero e solo voi potete giudicare quanto ce ne vuole.
Mettere la pentola sul fuoco basso e fare cuocere, sempre mescolando perché tende ad attaccarsi e la fecola a depositarsi sul fondo, finché il liquido non si addensa: attenzione che si addensa in un attimo e già prima di arrivare a ebollizione, da liquido diventa cremoso e poi denso, come una crema già intiepidita.
Togliere dal fuoco e, con una frusta a mano, sbattere vigorosamente il composto per eliminare eventuali grumetti e lucidarlo.
Se volete preparare solo il gelo di anguria, una volta pronto lasciatelo raffreddare leggermente e versarlo in coppette o bicchierini individuali dove avrete messo sul fondo pezzetti di cioccolato fondente, e riporre nel frigorifero per tutta la notte. Prima di servire, guarnire con altro cioccolato fondente e pistacchio tritato. Se vi piacciono, potete anche aggiungere dei canditi.
PER LE TARTELLETTE AL GELO DI MELLONE: preparare la pasta sableé mettendo in una ciotola tutti gli ingredienti e impastando con la punta delle dita fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo che riporrete in frigorifero per un’ora almeno. Nel frattempo, imburrare gli stampini accuratamente e preriscaldare il forno a 180 gradi statico. Quanto la sablèe sarà fredda, stenderla su un piano ben infarinato con un mattarello e ricavare dei tondi con i quali rivestire gli stampini. Bucherellarli sul fondo con una forchetta, distribuire sul fondo una manciata di fagioli secchi e infornare per 15 minuti circa. Quando le tartellette saranno dorate, sfornarle, farle intiepidire, rimuovere i fagioli e sformarle, mettendole su una gratella a raffreddare.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e, con un pennello da cucina, rivestire il fondo delle tartellette con un velo di cioccolato: in questo modo si impermeabilizzerà e non si ammorbidirà al contatto con il gelo di mellone. Riporre le tartellette in frigorifero per fare solidificare il cioccolato. Versare il gelo nelle tartellette. Nel frattempo, tostare in una padella i pistacchi di Bronte, sfregandoli poi mentre sono ancora tiepidi per togliere la pellicina esterna e fare a pezzetti le zeste di arancia candita. Decorare i pasticcini con il pistacchio tritato grossolanamente e i canditi.
L’ABBINAMENTO: Puo’ sembrare azzardato abbinare un vin santo a un dolce a base di anguria. Ci abbiamo voluto provare utilizzando la complessità dei profumi e la morbidezza di questo vin santo di Montepulciano Doc “Tre Rose” delle Cantine Angelini. A nostro avviso, l’accostamento a questo vino si salda innanzitutto per la grassezza della pasta sablée, molto più burrosa della normale frolla, dai sentori di cannella e aromatizzata con lo stesso vin santo che abbiamo inserito nell’impasto. In secondo luogo, la dolcezza e le morbidezza del Tre Rose sono state esaltate dal sapore fresco e altrettanto dolce del gelo. Infine, le zeste candite e il cioccolato creano un contrasto dolce-amaro in cui si inserisce bene il Tre Rose con profumi che ricordano il miele e l’albicocca.


28 comments
Ciao Ada, ho fatto le tartellette ma appena domani le mangeremmo: le conservo in frigo o a temperatura ambiente? Fa parecchio caldo…
Grazie
Marta
Ciao Marta! Rigorosamente in frigorifero! Fammi sapere, ada
Cara Ada,
ahimè stavolta il risultato é stato un po’ deludente ma probabilmente è colpa mia: ho trovato solo dei gelsomini secchi totalmente privi di profumo, e anche se ho cercato con della cannella di migliorare il gusto sciapo, dovuto probabilmente all’anguria, la cosa miglore è il guscio, o meglio le tartellette rivestite di cioccolata e i pistacchi ovviamente di Bronte…
Se trovo dei fiori profumati ci ritento!
Ma hai talmente tante belle ricette che al più presto mi rimetto al lavoro.
Un abbraccio
Marta
Ciao Marta. Mi dispiace, ma nel gelo di anguria il gusto dell’anguria è tutto. Se l’anguria non è dolce e succosa e profumata il gelo non verrà bene, pur aggiungendo zucchero e cannella. Il gelsomino secco può essere d’aiuto ma solo se è molto profumato. Non so dove tu viva, ma pensa che io anche a Roma lo faccio raramente. Riprova una volta che trovi Una amguria davvero squisita perché è un dolce buonissimo. Un caro saluto, Ada
Ciao Ada
Alcune domande:
-al posto delle tartellette vorrei fare una base unica.Posso usare le stesse quantità per una tortiera da 23 o 26 cm?
-quando scrivi che sciogli a mano il succo dell’anguria con lo zucchero e gli altri ingredienti,cosa intendi esattamente?che lo giri a mano?
-al posto del Vin Santo quale liquore posso utilizzare?Marsala?:) ne ho una bottiglia superbuona acquistata alle cantine Florio.
Aspetto tue grazie!
Ciao Simona! Allora, certo che puoi usare il Marsala, ma puoi anche non usare alcun tipo di alcol e sostituire con poco latte per ottenere la consistenza corretta dell’impasto. Per il gelo, mescola maizena e zucchero e, con una frusta, mescola velocemente aggiungendo il succo poco alla volta, in modo da ottenere prima una pastella e poi un liquido. C’è il video, lo vedi passo passo. La quantità per una tortiera da 26 dovrebbe essere sufficiente, anzi forse ne avanzerà un pochino, mettilo in coppette con cioccolato fondente sul fondo e conserva in frigo. Baci, Ada
Questo dolce ha fatto impazzire tutti, i complimenti sono stati tantissimi! Grazie, una delle mie ricette preferite! Il mellone era già dolce, per cui ho aggiunto solo 70 gr di zucchero per il gelo.
Grazie ancora!
Oh che gioia! Per me è il sapore di ogni estate siciliana e non! Felicissima di averlo condiviso con voi! Baci!
Mi sono innamorata di questa ricetta, sappilo… 🙂
Aspetto di vederla sul tuo blog con abbondante gelsomino! Ada
Ricetta fantastica come sempre! Bravi
Ciao Elisa! Grazie e benvenuta!
fantastica proposta estiva, al solito colorata e piena di sapori! seguirti sta diventando una necessità per crescere!
Ciao Tatiana! Ma va, vado dove mi porta la follia! Un abbraccio e buon fine settimana…
Questa è una di quelle ricette in cui, per resistere alle tentazioni e alla mia incontrollabile gola, non mi cimento mai….. ma per cui una manina la allungherei, così, per assaggiare!!! 🙂 Perché tu mi delizi sempre e io non assaggio mai, ahahahahhahahah… Sei sempre al top!
Ma come fai a controllarti? Io divento pazza. Ti do una dritta: il gelo di anguria viene buono anche se usi il dolcificante al posto dello zucchero!!! Io lo faccio sempre così. Un abbraccio, Ada
Che ricetta meravigliosa! Ho sentito parlare del gelo di melone ma non pensavo si potesse abbinare con la pasta frolla….dev’essere buonissimo! Complimenti. Letizia
Ciao Letizia! Provalo con e senza la frolla e dimmi che ne pensi! Benvenuta!
Fantastica ricetta, complimenti! 😉
Grazie Claudia! E benvenuta!
Una vera “finesse”…il mellone mi hai fatto ricordare mia suocera !!! brava Ada un abbraccio
Adele troppo buona! E poi che bello leggere ‘mellone’!!!!
Ada sono fantistiche! E grazie per la ricetta del gelo di mellone della nonna!
Ciao carissima! Grazie. La condivido tanto volentieri con voi questa ricetta che è proprio quella del mio cuore
più burrosa eh… è mia! 🙂
Tutte tue, quante ne vuoi! Un bacione Ada
Ada riesci sempre a stupirci! Queste tortine sono bellissime, scopriamo sempre nuove ricette ……
Bye
Maurizia
Il gelo di mellone, come lo chiamiamo familiarmente in Sicilia, è in assoluto il mio dolce preferito. Noi mettiamo dentro anche i gelsomini (qui non ne trovo): non puoi capire che profumi!!!