Risotto con scarola, burrata e cipolla di Tropea La foto non è venuta luminosa come avrei voluto perché fatta in una serata buia e tempestosa, dove non c’è stato davvero modo di illuminare decentemente il piatto, ma vi assicuro che questo risotto, nella sua assoluta semplicità, è da provare. E’ fatto con la scarola, una insalata leggermente amara, e l’amarezza è ammorbidita e bilanciata perfettamente dalla grassezza della burrata, rigorosamente di Andria, e dall’aroma dolce e fragrante della cipolla di Tropea usata a crudo. Qualche goccia di colatura di alici, prodotto straordinario, dà una sferzata di sapidità all’insieme. L’ispirazione mi è venuta mangiando uno strepitoso e semplicissimo crostino dello chef del ristorante Baccano di Roma, Alessandro Cecere. Ho preso spunto da un suo piatto ma l’ho trasformato in risotto.
Ingredienti per 4 persone:
- il cuore di una scarola
- 380 grammi di riso Arborio
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 50 grammi di burro
- una burrata di Andria Dop
- una cipolla di Tropea
- sale e pepe quanto basta
- 1,5 litri di brodo vegetale leggero
- qualche goccia di colatura di alici
Lavare la scarola, eliminare le parti bianche più dure e tritarla finemente al coltello. Dividere a metà la cipolla, tritarne una metà e mettere l’altra da parte. Mettere in una casseruola l’olio e 20 grammi di burro, unire la cipolla tritata e farla appassire a fuoco basso finché non diventa trasparente, aggiungendo se necessario poco brodo tiepido. Unire il riso e farlo tostare per 2-3 minuti mescolando spesso, quindi aggiungere la scarola tritata. Salare, pepare e iniziare la cottura del riso aggiungendo piano piano il brodo vegetale.
Mentre il riso cuoce, tagliare a velo la metà restante della cipolla e svuotare la burrata mettendo l’interno (l’unica parte che usiamo in questo risotto) in una ciotola. Quando il risotto sarà pronto e all’onda, mantecarlo con il burro e aggiustare eventualmente di sale e pepe. Servire il risotto disponendo sopra la burrata, qualche fettina di cipolla di Tropea e qualche goccia (poche mi raccomando, ha un gusto molto ricco e sapido) di colatura di alici. Servire immediatamente.
L’ABBINAMENTO: La sapidità di questo piatto ci porta ad abbinare un vino dal tenore alcolico sostenuto. Abbiamo scelto un bianco prodotto in Campania: l’Asprinio di Aversa Doc. In particolare, suggeriamo Vite Maritata prodotto dall’azienda vinicola I Borboni.
4 commenti
http://www.facebook.com/pages/La-Burrata-di-Andria/238764036323783?focus_composer=true&ref_type=bookmark
grandi!!!
Grazie!!! Con un prodotto di eccellenza come la burrata di Andria la citazione è d’obbligo!!!
Complimenti per l’idea, a dir poco geniale, di fare un risotto alla scarola. E’ davvero buono!!
Io, per ridurre l’apporto calorico,ho sostituito la burrata con una manciata di cubetti di pecorino toscano fresco che si legava bene al gusto della scarola ( i pidoni messinesi insegnano!)
Grazie Ada per la ventata di novità che apporti alla mia tavola.
Un saluto, Giusi
Giusi ciao, benvenuta nel mio blog e grazie. Perfetton il tuo abbinamento con il pecorino toscano. Anche io ho subito pensato ai pidoni! A presto e ancora grazie!ada