Ricotta e gelsi neri sotto sciroppo. Può sembrare un connubio azzardato, e ancora di più se vi dico che li ho conditi con burro fuso, menta, zeste di limone e pecorino, ma dovete provarli prima di giudicare. Un abbinamento, e qui mi permetto di dirlo da sola, riuscitissimo e di cui sono orgogliosa. L’idea è nata dal mio amore (che ormai conoscete tutti), per la pasta all’uovo ripiena e per la ricotta, dalla mia passione per le creazioni originali e dalla confettura di morici (i gelsi neri) dell’azienda agricola Sigi. E se vi piacciono i ravioli, guardate anche i ravioli di burrata con carciofi e nocciole o quelli di ricotta con pomodoro e basilico.
Ingredienti per 4 persone:
- 150 grammi di sfoglia sottilissima all’uovo (se volete farla in casa cliccate qui su ‘basi‘: io la sfoglia per i ravioli la tiro al numero 8 della macchinetta per fare la pasta, in modo che sia sottile come un velo e cuocia in un minuto)
- 200 grammi di ricotta di pecora freschissima
- una confettura di morici o di more
- sale quanto basta
- un albume
- parmigiano Reggiano grattugiato 2 cucchiai
- 50 grammi di burro non salato
- una scorzetta di limone piuttosto grande
- una manciata di foglie di menta fresca
- pecorino grattugiato quanto basta
Ricavare dalla sfoglia all’uovo 24 dischi con un coppapasta di 5 centimetri circa di diametro (io calcolo una porzione di 6 ravioli a persona, ma con questa quantità di sfoglia probabilmente ve ne avanzerà). Setacciare la ricotta e metterla in una ciotola. Tritare due cucchiai di morici (senza sugo) e unirli alla ricotta, poi aggiungere il parmigiano e mescolare bene. Aggiustare infine di sale. Mettere un cucchiaino di composto su ogni disco, spennellare il bordo esterno del raviolo con un poco di albume e piegarlo a metà su se stesso, facendo attenzione a non lasciare bolle d’aria all’interno. Sigillare il bordo del raviolo esercitando una pressione ferma ma delicata con le dita e, poi, premervi sopra anche i rebbi di una forchetta. Mettere da parte i ravioli su un piatto ben infarinato.
In una padella mettere il burro, la scorzetta di limone, un pizzico di sale e la menta e fare fondere il burro a fuoco bassissimo. Quando avrà assunto un colore dorato (e sentirete nell’aria un aroma di menta e limone paradisiaco), togliere dal fuoco e levare il limone e la menta. Cuocere i ravioli in abbondante acqua salata (ci vorrà un minuto appena), scolarli e disporli sui piatti. Irrorare i ravioli con il burro fuso, guarnire con una spolverata di pecorino grattugiato, un po’ di menta fresca e qualche goccia del sugo di confettura dei morici.
L’ABBINAMENTO: Con un piatto dai sapori particolari e delicati come questi ravioli, in bilico tra il dolce e il salato, abbiamo deciso di abbinare un vino dai sapori altrettanto particolari: un Signé rosato, prodotto dalle Cantine di Caldaro, in Alto Adige, che si caratterizza per i suoi aromi di lamponi e visciole, dal gusto fresco e delicato. Da servire a circa 10 gradi.
8 commenti
Complimenti! Che belli….. mi sembra di sentire il sapore via web….. l’accostamento degli ingredienti e’ molto originale, bravissima come al solito!
Grazie Maurizia, davvero.
davvero è troppo! mi vuoi far morire!!!! adoro, amo e lovvo i gelsi! e te ovvio! 😉
Sei perfettamente ricambiata. Ada
Ecco vedi se QUALCUNO non mi avesse fatto venire lo schifo avrei potuto comprare i gelsi… anche perchè ora a gardare che bell’abbinamento hai fatto non c’è traccia della perniciosa sensazione che ho provato davanti ai barattoli sabato… uff… vabbè è la scusa buona per tornare da Eataly 😉
Beh…si vede che a quel QUALCUNO non piacciono, bisognerà trovare altro. Comunque una passeggiata da Eataly va sempre bene…quando vuoi! Un abbraccio a tutti e due, Ada
Semplicemente sublimi…i gelsi neri ?? Ma sai che credo di non averli mai visti ? I miei genitori hanno 2 alberi di gelsi bianchi in campagna…potrei sperimentare qualcosa 🙂
Un abbraccio e grazie per questa bellissima ricetta 🙂
Io ho anche quelli bianchi alla casa al mare, tu sperimenta e fammi sapere che poi io ti seguo!!!! Grazie sempre a te per l’attenzione, Ada