Pupi cu l’ova pasquali detti anche cuddure siciliane. Non pensavo che avrei dovuto ringraziare l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Ma è proprio grazie al fatto che, come tutti voi, sono chiusa in casa che sono riuscita a preparare i pupi cu l’ova pasquali, detti anche cuddure cu l’ova. E ho girato anche la VIDEO RICETTA PASSO PASSO. Si tratta di un dolce tipico siciliano e tradizionale di Pasqua che volevo preparare da almeno 6 anni e che non ho mai avuto il tempo di fare. Secondo tradizione le cuddure si preparano per Pasqua e si regalano il venerdì Santo. La presenza delle uova rende questo dolce povero un dolce altamente simbolico. Le uova sono simbolo di rinascita e di perfezione. Gli zuccherini colorati attireranno irresistibilmente i vostri bambini.
La tradizione siciliane delle cuddure pasquali
Rigorosamente fatti in casa a mano, senza l’ausilio di stampi (si usano talvolta sagome di cartone homemade per ritagliare le forme), i pupi cu l’ova pasquali o cuddure prendono anche nomi diversi a secondo delle zone della Sicilia. A Palermo si chiamano infatti “pupi cu l’ova” e spesso sono a forma di uomo o di donna. Invece, a Catania si chiamano “aceddu cu l’ova” perché hanno sovente la forma di un uccello, ovviamente una colomba. A Messina “cuddureddi” pasquali, dal greco ‘kolluros (corona)’ e sono fatte sia di pasta frolla sia dello stesso impasto dei PANINI DI CENA, simile a una brioche.
Ingredienti e forme dei pupi cu l’ova pasquali
La cuddura cu l’ova è un dolce a base di una pasta frolla arricchita: l’impasto è fatto con lo strutto al posto del burro, come nella SBRICIOLATA DI RICOTTA E CIOCCOLATO o nella scorza dei CANNOLI SICILIANI. Contiene una buona quantità di latte, uova intere e tuorli. Il risultato è una frolla consistenze e maneggevole, che non si scioglie durante la lavorazione proprio perché ha lo strutto e non il burro. E’ aromatizzata con abbondante scorza di limone e ha anche un pizzico di lievito che la rende più leggera e fragrante. E si conserva a lungo.
Tra le forme più tipiche, l’aceddu o colomba, la campana che suona a festa, i cestini intrecciati, le coroncine, le trecce. Le uova vanno inserite nell’impasto rigorosamente in numero dispari: non troverete mai una cuddura con 2 o con 4 uova ma solo con 1-3-5. Questa tradizione è presente anche in Salento e in particolare nel leccese (che tante cose ha in comune con la Sicilia, dal dialetto alla cucina), dove si chiamano cuddhure o panaredde.
Io mi sono divertita a prepararle, cercando di ricordare le forme che vedevo quando ero piccola. Ho fatto un viaggio nei ricordi, proprio in questa Pasqua in cui non potrò stare insieme ai miei genitori e a mio fratello. E da ora in poi la mia Pasqua non sarà solo PASTIERA NAPOLETANA, ma anche cuddura cu l’ova. Buona giornata.