Oggi un dolce davvero primaverile: la pavlova alle fragole e lamponi. La meringa candida e la panna ancora più candida, accesa dalle note rosse delle fragole e dei lamponi e dal verde delle erbe aromatiche. Io, che da buona siciliana amo molto la piccola pasticceria, le ho volute preparare in una versione mignon, da mangiare in due bocconi. So che la pavlova a dimensione naturale è un bellissimo dolce, direi monumentale. Che portato in tavola stupisce i commensali Ma ho preferito queste mini pavlova guarnite con piccole fragole di Terracina e lamponi, anche per praticità. La pavlova, al taglio, si sbriciola inesorabilmente mentre in questo caso è bella e resterà bella, fino all’ultimo morso.
Ovviamente potete decorare il dolce con la frutta che preferite, ma in stagione di fragole non ho resistito. Per questo vi suggerisco di dare una occhiata a tutte le mie RICETTE CON LE FRAGOLE, come la CROSTATA DI CREMA E FRAGOLE FRESCHE oppure la TORTA MORBIDA CON PANNA E FRAGOLE. A me sarebbe piaciuto usare anche del mango o del maracuja, ma non ne ho trovati, così ho optato per la frutta rossa, che a mio parere garantisce il colpo d’occhio sul candore della meringa.
La meringa all’italiana deve essere candida
Una sola parola sulla meringa all’italiana (ossia albumi montati a crudo con zucchero): come vedete è bianca, candida. E così deve essere: per ottenerla, non dovete cedere alla tentazione della rapidità. La cottura della meringa è lenta, lentissima e a forno bassissimo. La ricetta di Michael Roux, che io ho seguito nelle dosi, prevede una cottura a 100 gradi per un’ora e mezza, ma nella foto la vedevo leggermente ingiallita. Io l’ho cotta a 80 gradi per 2 ore e poi ho lasciato asciugare in forno i gusci fino a raffreddamento. Io sono soddisfatta del risultato. E voi che ne dite, la provate questa pavlova alle fragole e lamponi?