Pasta alla carbonara con fave e aringhe affumicate. Oggi una variazione di una delle ricette più amate della CUCINA ROMANA: la PASTA ALLA CARBONARA (che sul mio canale YouTube trovate anche in VIDEO RICETTA). I puristi della carbonara saranno inorriditi al solo vedere la fotografia, ma ovviamente il nome è puramente evocativo. Esattamente come per accade per i tanti dolci al bicchiere chiamati in modo evocativo “tiramisù”.
Innanzitutto perché questa pasta la si dovrebbe chiamare almeno ‘carbonara destrutturata’, visto che l’uovo è solo nel piatto, ovviamente pastorizzato e non crudo, e non fa parte del condimento. Inoltre ho sostituito la pancetta con l’aringa affumicata, che mantiene comunque i sentori affumicati e la sapidità che sono tipici della ricetta originale. E ho aggiunto le fave fresche. Potete sostituire le fave con le zucchine o con i fiori di zucca.
In ogni caso, carbonara o non carbonara, la pasta alla carbonara con fave e aringhe affumicate è un piatto molto facile, si prepara in un attimo, è sfizioso e un po’ diverso dal solito. Concedetevelo in una cena a due con un calice di bollicine. O preparatelo per i vostri ospiti, sono sicura che vi piacerà. Non dimenticate di provare le altre due ricette regine della cucina romana: la classica PASTA ALLA AMATRICIANA e la meravigliosa CACIO E PEPE. Di entrambe le ricette trovate anche il video tutorial passo passo e alcune varianti stagionali come la CACIO E PEPE CON ASPARAGI E PROSCIUTTO CRUDO CROCCANTE, davvero golosa. Buona, anzi ottima giornata a tutti!
4 commenti
ho giusto giusto in frigo dell’aringa!!!!
e tu mi hai dato un’altra bella idea da provare…
proverò questa “carbonara non purista”!!!
ciaooooo
Grazie!!!! Elisa cara, sei tra le poche persone che mangiano aringa a quanto pare. Io ho imparato ad amarla da mio nonno prima, che la mangiava spesso, e poi durante i miei viaggi nel nord Europa. Fammi sapere! Ti abbraccio, Ada
per favore di Cracco che si inventa le ricette e le chiama con il nome di quella della tradizione italiana ne abbiamo abbastanza. Non ti ci mettere anche tu. Questo piatto chiamalo come ti pare purché lasci fuori la parola carbonara. Grazie
Ciao Fabrizio, eccoti tra i puristi che indicavo nella ricetta. L’ho detto immediatamente che è un nome puramente evocativo, penso di essere stata abbastanza chiara sul fatto che si tratta di una rivisitazione che con la carbonara ha poco a che fare salvo la presenza dell’uovo e il bilanciamento con il sapido qui dato dall’aringa. Penso sempre che la cosa fondamentele, quando si parla di qualunque cosa, sia essere chiari e precisi, e quindi non ingannevoli, e mi pare di esserlo stata, più di tanti altri chef stellati o meno che di spiegazioni non ne danno e con la carbonara fanno quello che vogliono.