La pasta alla Norma catanese. Mi sono sempre chiesta come sia possibile che un piatto di questa semplicità, che a casa mangiavo almeno due volte la settimana (“che facciamo oggi? Dai, una pasta alla Norma così ci sbrighiamo” era la frase ricorrente), sia diventato così famoso nel mondo e abbia avuto tanto successo. Un successo così grande da essere diventato uno dei simboli della cucina siciliana. In fondo, non è altro che pasta condita con salsa di pomodoro e melanzane fritte. E’ vero, però, che la Norma nel cuore di noi siciliani ha un posticino tutto suo.
Gli ingredienti
Per noi non è solo pasta con salsa e melanzane, è un piatto che riflette l’immagine della Sicilia e della sua tradizione gastronomica nell’uso del pomodoro, che deve essere possibilmente il costoluto (o al limite il San Marzano), della melanzana (meglio la turca tonda nera o la tonda violetta messinese), dell’aglio (ovviamente quello rosso di Nubia, presidio Slow Food). E poi l’olio extravergine siciliano, una Dop Monti Iblei potrebbe essere una buona scelta, e la ricotta che deve essere quella salata. Anche se nel messinese si usa la ricotta infornata che a me piace molto, ma i puristi inorridirebbero. Come pure, a casa noi facciamo un pasta alla Norma eretica che qui non posso neanche nominare, ma datele una occhiata e sbirciate anche tra tutte le mie RICETTE SICILIANE.
Il procedimento
E se già sugli ingredienti si litiga non solo tra Catania, Messina e gli altri capoluoghi, ma anche tra paese e paese, sul procedimento si potrebbe addirittura finire in tribunale. No alla passata di pomodoro già pronta, non sia mai: il pomodoro va sbollentato in acqua per pochi minuti, finché non si sfarina leggermente, poi va spellato, tagliato a pezzi e rimesso a cuocere, lentamente, fino a restringersi, solo con olio extravergine (ma c’è chi non lo mette), sale, basilico, aglio dorato e quel pizzico di zucchero al quale noi siciliani non sappiamo rinunciare.
Le melanzane devono essere tagliate a fette longitudinali, e rigorosamente messe a spurgare con un po’ di sale, altrimenti si imbevono troppo di olio in frittura. E, ovviamente, si frigge in extravergine, pena l’Inferno. Ancora, un paio di cose: parte delle melanzane va messa nel condimento della pasta, rigorosamente sfilacciate a mano, e parte va a guarnizione del piatto. E la pasta? Qui davvero si rischia il linciaggio: io mi attesterei sugli spaghetti. Ma c’è la corrente dei rigatoni che ha le sue ragioni. Insomma, non avevo detto che era un piatto semplicissimo? Ritiro tutto…. buona giornata!
2 commenti
La traduccion al español no es correcta.
Debe ser Sicilianas … y no Sicilians.
Hi, I’m sorry but this is an automatic translator, is quite good but not enough. I hope you can understand however. Cheers, Ada