Oggi la ricetta del pane pita o pane arabo. Ma mano che passa il tempo e approfondisco i lievitati mi diverto a uscire fuori dai confini nazionali: per questo oggi vi lascio la ricetta del pane pita o pane arabo. Un pane tradizionale del Medio Oriente, comune in forme più o meno simili a tutto il bacino del Mediterraneo: Grecia, Libano, Turchia e non solo. Si tratta di un pane lievitato tondo, abbastanza piatto, ma con la particolarità di essere praticamente vuoto all’interno, così da potere essere farcito facilmente.
La struttura del pane pita o pane arabo
Come potete vedere in questo brevissimo VIDEO TUTORIAL che ho pubblicato sul mio profilo Pinterest, durante la cottura il pane, che crudo ha la forma di una piccola piadina, gonfia. Si creano delle bolle in superficie, la parte superiore e quella inferiore si separano e il pane prende la forma di un palloncino. Una volta freddo, il pane pita o pane arabo si sgonfia. Ma le due parti restano separate e basta separarle per ottenere una tasca da farcire come preferite. E’ il classico pane che accompagna salsa come l’HUMMUS DI CECI E TAHINI, la crema di sesamo. O la SALSA GRECA TZATZIKI a base di yogurt e cetriolo. E ancora il BABAGANOUSH oppure la CREMA DI MELANZANE E YOGURT). Senza tralasciare falafel o kebab.
Ora, il procedimento è semplicissimo e lo vedere nel passo passo che trovate nel post. Basta rispettare i tempi di lievitazione. Come sempre, con le dosi di lievito madre, o di birra fresco o secco che vi lascio, potete fare una maturazione dell’impasto in frigorifero, dividendo il lavoro in due giornate. Oppure fare una lievitazione in giornata saltando il riposo in frigorifero. Io ho usato 100 grammi di farina di farro monococco e 400 grammi di farina 0, ma potete usare anche solo farina 0 o tipo 1.
La cottura, in forno o in padella
Vorrei spendere due parole sulla cottura del pane pita o pane arabo. La cottura tradizionale è in forno a legna, e un minuto è sufficiente. Visto che però non tutti abbiamo il forno a legna (me compresa), la cottura in forno a casa deve avvenire alla massima temperatura (il mio 270 gradi), meglio se su pietra refrattaria. Ho però sperimentato la cottura in padella, o meglio in una piastra in pietra lavica, e secondo me è la soluzione migliore. Il calore accumulato fa gonfiare la pita in pochissimi minuti. Dovete solo avere l’accortezza di coprire il tegame in modo che il calore si sviluppi nel modo più uniforme possibile.
A questo punto, non vi resta che dare una occhiata a tutte le mie RICETTE DI PANE E LIEVITATI, tra cui l’intramontabile PANE DI SEMOLA COTTO IN PENTOLA (per il quale vi servirà una pentola di ghisa, che io suggerisco di acquistare perché davvero utilissima). E vi auguro buona giornata.
2 commenti
Buonasera Ada, mezzo millimetro ? non è un po’ troppo sottile ? Non sarà mezzo centimetro ?
Un abbtracci e grazie per tutte le tue belle e buone ricette.
Certamente, mezzo centimetro! grazie di cuore per la segnalazione. Un caro saluto, Ada