Oggi vi porto in Spagna, per preparare insieme la “paella de mariscos” ovvero la paella ai frutti di mare. I puristi valenciani chiamano questo piatto “arroz de mariscos”, perché per loro la paella è quella tradizionale, ma in tutta la Spagna è riconosciuta la variante della paella ai frutti di mare. Si tratta di un piatto meraviglioso, che richiede un po’ di lavoro ma lascerà tutti a bocca aperta. In alternativa, vi suggerisco di provare il RISOTTO ALLA PESCATORA oppure, se volete un piatto più particolare, la FREGULA SARDA AI FRUTTI DI MARE. Guardate come è golosa la paella ai frutti di mare in questo breve VIDEO: spero vi venga davvero voglia di prepararla.
La ricetta originale della paella ai frutti di mare
L’ingrediente fondamentale sono i gamberi freschi, assolutamente necessari per preparare il fumetto in cui cuocere la paella, e ovviamente i frutti di mare, cozze e vongole. Tradizionalmente si mettono anche i calamari, ma nulla vieta di aggiungere qualche pesce di scoglio per rendere il sugo più intenso, o scampi o granchi. Come vegetali, immancabili i peperoni e i piselli, ma in stagione si possono aggiungere anche taccole o fagiolini.
La ricetta spagnola della paella ai frutti di mare che vi presento è frutto di una lunga disamina di ricette e di video in spagnolo, per cercare la versione più vicina possibile all’originale, perché onestamente mi sembra che le ricette in versione italiana saltino numerosissimi passaggi rispetto a quelle spagnole. Preparare la paella ai frutti di mare è un lavoro un po’ lungo, non voglio mentirvi: bisogna pulire il pesce (e lo dovete fare voi perché vi servono gli scarti), aprire i molluschi, fare il fumetto, tagliare le verdure, rosolare tutto separatamente e poi cuocere il riso, che va cotto nel fumetto insieme a verdure e calamari.
E’ importante non mescolare il riso nelle ultime fasi della cottura, in modo che ai bordi e sul fondo si formi quella crosticina leggermente dorata di cui ogni spagnolo pretende almeno un pezzetto nel piatto: in Spagna si usa la “paellera”, un tegame largo e profondo in ferro, perfetto per creare questa crosticina. In mancanza, usate una padella ampia, meglio se non antiaderente. Che altro dire? Non lesinate sullo zafferano, la paella deve essere giallo oro, e divertitevi a guarnirla come preferite, senza dimenticare le fettine di limone. E ora mettetevi al lavoro, buona giornata!
6 commenti
Buongiorno Ada, io ti seguo da anni e spesso utilizzo le tue ricette per preparare anche solo un piatto di spaghetti; complimenti davvero per la tua sapienza culinaria!
Però questa volta, da estimatore di paella Valenciana in quanto ho lavorato per alcuni anni in Spagna, vorrei suggerirti un particolare riso per ottenere un risultato top.
I Valenciani usano il riso “ bomba” che qui in Italia si trova in alcuni supermercati o su internet; in alternativa di può usare un parboiled. Se si usa un Carnaroli o un Arborio si rischia seriamente di ottenere un risotto, che non è certo quanto desiderato in questo caso.
Ciao Fulvio grazie infinite per il tuo apprezzamento. E grazie per avere rilevato il mio errore. In realtà io ho usato il Carnaroli ma l’ho lavato abbondantemente sotto acqua corrente. Però hai ragione, meglio indicare un parboiled nella ricetta, soprattutto per chi non ha mai avuto a che fare con la paella. Ho corretto, un caro saluto. Ada
Avevo sempre paura che i complimenti che mi facevano dopo aver assaggiato la mia paella fossero esagerati, ma il procedimento descritto da te è esattamente quello che seguo, compreso verdure e bisque. Ora sono un po’ più rilassato. Grazie, Ada. È buonissima. Ferdinando
Vedi? Le cose buone si riconoscono sempre. E che tu sia bravo è cosa acclarata. Un carissimo saluto, Ada
Mi piace molto la pealla., la tua ricetta poi è fantastica.
Grazie
Un bacione
grazie Elisabetta!