L’olio extravergine di oliva aiuta a mantenere la mente più giovane? Potrebbe essere una ricerca tutta italiana a dimostrare che l’olio extravergine di oliva è in grado di rallentare l’invecchiamento cognitivo. Come? Grazie all’effetto dell’idrossitirosolo sulle cellule staminali del cervello. Sono già molti gli studi che hanno dimostrato gli effetti benefici dell’olio d’oliva sul sistema cardiocircolatorio e sul sistema intestinale. Mentre a oggi esistono ancora molte incognite per quanto riguarda il sistema nervoso centrale.
L’olio extravergine d’oliva aiuta a ringiovanire la mente? La ricerca del Cnr
La ricerca italiana, condotta da Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Roma con la collaborazione di Monini attraverso la Fondazione Umberto Veronesi, punta a chiarire invece quest’ultimo aspetto.
Se fosse confermato che l’olio extravergine di oliva rallenta l’invecchiamento cerebrale e aiuta a mantenere la mente più giovane, si tratterebbe dell’ennesimo buon motivo per consumarlo regolarmente. Ovviamente nella giusta quantità. Invecchiare meglio è una delle grandi sfide del futuro. Soprattutto visto che l’Italia è un paese che invecchia molto rapidamente. Ad oggi, un quarto della popolazione è over 65 e la speranza di vita aumenta (per fortuna) costantemente.
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Che cos’è l’idrossitirosolo?
Ma che cos’è l’idrossitirosolo? E’ un fenolo contenuto nell’olio extravergine di oliva insieme ad altri polifenoli. Ha una spiccata azione anti ossidante, come anche altri elementi di cui l’olio è ricco. A partire da acido oleico, grassi polinsaturi essenziali, vitamina A ed E. Insomma, l’alto contenuto di polifenoli è uno dei criteri che definisce l’alta qualità di un olio.
Giorgio D’Andrea spiega che se questa ricerca dovesse andare a buon fine sarebbe un ulteriore tassello per confermare che “non solo la dieta mediterranea, nel suo complesso, è protettiva contro le malattie legate all’invecchiamento, ma in particolare l’olio extravergine di oliva di per sé può svolgere un’azione attiva di tipo preventivo e nutraceutico“.
I ricercatori hanno già dimostrato che l’ingestione di idrossitirosolo stimola la produzione di nuovi neuroni a partire da cellule staminali. “Ora l’obiettivo è capire come si comportano questi nuovi neuroni, se aumentano effettivamente anche le capacità di apprendimento e di memoria”, spiega D’Andrea. Le prime indicazioni concrete dovrebbero arrivare entro l’estate 2021.