Chiacchiere, frappe, bugie. crostoli, meraviglias. Tanti nomi che attraversano l’Italia per indicare uno dei dolci più amati del Carnevale italiano: sottilissime e croccanti sfoglie di pasta profumata al limone, fritte e cosparse di zucchero a velo. Le chiacchiere sono semplicissime da preparare, ma non c’è nulla di peggio di una chiacchiera unta o non croccante. Per questo vi lascio non tanto la ricetta, che trovate quasi ovunque (la mia è più o meno quella del Cucchiaio d’Argento della mamma), ma i miei consigli per preparare delle chiacchiere buone come quelle di pasticceria. Anzi, più buone. Se date una occhiata al mio articolo sulle RICETTE DI DOLCI REGIONALI PER CARNEVALE, sono certa che troverete ispirazione tra struffoli, chiacchiere, castagnole, acciuleddos, frittelle di mele, ravioli siciliani di ricotta e tanto altro.
Come fare chiacchiere di Carnevale perfette
Innanzitutto la tipologia della FARINA: usate una farina forte (W 300 o superiore), anche una farina manitoba va bene. Alcune ricette delle chiacchiere inseriscono tra gli ingredienti burro e lievito: non servono, né il burro né il lievito. E’ invece fondamentale l’ALCOL, che sia vino bianco (che io preferisco) o grappa. Nella ricetta ho messo 40 millilitri di vino bianco, ma considerate che potrebbe servirvene un po’ di più o un po’ di meno a secondo della capacità di assorbimento della vostra farina. L’importante è ottenere un panetto compatto, come quando fate la pasta fresca.
Veniamo al nodo principale: per ottenere chiacchiere sottili, croccanti e piene di bolle dovete stendere l’impasto sottile. Molto sottile. Vi suggerisco di non usare la macchinetta per fare la pasta ma di stenderlo a mattarello: in questo modo le chiacchiere avranno uno spessore leggermente disomogeneo che darà più piacevolezza in bocca. Stendete l’impasto sottilissimo, come per fare dei tortellini. Per capire quale fosse lo spessore corretto, io ho fatto tre diversi spessori e ho fritto un pezzetto di ognuno: potete provare così anche voi.
La FRITTURA delle chiacchiere deve avvenire in olio caldo a 165-170 gradi (lo avete poi comprato il termometro da cucina?) e, se lo spessore è corretto, durerà pochi secondi: l’impasto nell’olio gonfierà istantaneamente e, dopo 10 secondi, potrete scolare le chiacchiere (dorate e non scure) e metterle su carta assorbente. Per una maggiore varietà, fate le vostre chiacchiere di diverse forme: a nastro, a losanga, a rettangolo. E ora buona giornata!
8 commenti
Le ho fatte ieri, mi sono venute favolose!
Nella mia zona a Vernio, prov. di Prato si chiamano “Cenci”. Grazie per questa stupenda ricetta!!!
Sono contentissima! Pensa che io non le amo ma queste sono piaciute anche a me. Ma tu sei di Vernio? Ci sono stata a ottobre, ho fatto un corso sugli zuccherini di Vernio e ho scritto un itinerario proprio sulle colline di Prato, ma che coincidenza! Magari dai una occhiata a ricetta e itinerario, mi farebbe piacere avere un parere da te che sei del luogo! Un caro saluto, Ada
Si, Ada, avevo visto il tuo articolo sugli “Zuccherini di Vernio” e mi è piaciuto moltissimo, anche perché io sono del luogo, conosco il posto dove hai girato il video e le persone. Pensa che nel lontano 1948, quando i miei genitori si sono sposati, la mia nonna materna aveva regalato loro due zuccherini giganti, simbolo di amore e di fortuna. Purtroppo non mi è stata tramandata la ricetta; non ricordo di averli mai assaggiati fatti in casa mia.
Io ho provato una volta a farli e ricordo di essere stata abbastanza contenta della riuscita di questi dolcetti.
Appena avrò un po’ di tempo voglio provare la tua ricetta.
Avevo visto anche il tuo articolo su Prato e le ville medicee… che dire, sei bravissima… ormai sei per me un punto di riferimento per conoscere i luoghi ed il cibo.
Mi piace molto viaggiare, visitare nuovi paesi ed assaggiare il cibo del territorio.
Grazie ancora per le tue ricette ed i tuoi consigli, Carla.
Carla grazie, per i complimenti ma soprattutto per i ricordi della tua vita che hai condiviso con me. La mia ricetta è quella della Associazione, non so che sapore debbano avere perché per me è stato il primo assaggio, ma sono fatti con amore. Un carissimo saluto, Ada
Concordo perfettamente sui consigli.
Cinzia
Grazie Cinzia. Un caro saluto, Ada
Adoro le chiacchere croccanti e profuemate di limone
Grazie
Un bacione
grazie a te, buon sabato!