Mostarda siciliana d’uva, ricetta originale. Settembre è tempo di vendemmia e di mosto. Ecco quindi la ricetta della mostarda siciliana, uguale a quella che preparava ogni anno mia nonna. In realtà, come sempre, vi parlo di una ricetta di famiglia, e sicuramente ci saranno tante varianti, anche se onestamente una mostarda d’uva rossa buona come questa non l’ho mai assaggiata. Sul mio canale YouTube trovate anche un brevissimo VIDEO TUTORIAL che vi mostra i passaggi più importanti e la consistenza che deve avere la mostarda siciliana d’uva una volta cotta.
La mostarda siciliana d’uva è una sorta di budino che si fa tradizionalmente in Sicilia all’epoca della vendemmia con il mosto appena spremuto, arricchito semplicemente di gherigli di noci e tanta, tanta cannella. Il risultato è un dolce asprigno ed aromatico, che sfrutta esclusivamente gli zuccheri presenti nel mosto e ha un sapore veramente particolare. Io lo adoro, per me è uno dei sapori dell’infanzia.
Altri dolci siciliani con l’uva
Se non trovate il mosto (io sono andata a prenderlo ai Castelli Romani e ringrazio la cantina Cincinnato per avermelo regalato), potete anche farlo passando al passaverdure l’uva rossa da tavola, ma per correttezza vi devo dire che il risultato non sarà lo stesso. Visto che siamo in periodo di uva, date una occhiata anche alla focaccia dolce all’uva, un classico delle merende in tempo di vendemmia. Oppure alla torta integrale con uva e mosto o alla sbriciolata all’uva fragola. E se volete sapere qualche informazione nutrizionale o pratica sull’uva, leggete il mio articolo L’UVA IN CUCINA: PROPRIETA’ E RICETTE. Buona giornata!
10 commenti
Deseo recibir recetas de comidas y postres. Soy decendiente de Ragusanos (Sicilia). Tengo varias para pasar. Las famosas Scaccia de perejil o las empanadas de pecorino y también los pastieri de menudencias de cabrito.
Hallo, you can simply subscribe to my newsletter, put your email in the module and confirm the request. Ada
La nostra ricetta ragusana prevede una sorta di magia chimica tramandata da secoli. Ti spiego: dopo aver fatto bollire il mosto, si aggiunge una manciata di cenere di legna e si lascia riposare qualche ora. Non ci crederai ma il mosto diventa limpidissimo e perde quel sentore di aspro. Si filtra e si procede alla cottura come hai descritto. P.S. Noi mettiamo mandorle tostate e tanta cannella.
Ciao Franca! Io la faccio secondo la ricetta di mia nonna, palermitana. La tua variante non la conosco e mi incuriosisce tantissimo! In pratica la cenere opera quello che fa l’albume d’uovo nel vino, lo chiarifica! Interessantissimo!!!! Grazie di avere condiviso la tua ricetta con me!
Anche nella zona di Marsala, terra di vini, i nostri contadini mettono della cenere di viti ( i rami secchi tolti quando si pota). Il mosto diventa chiaro e toglie l’acidità perché la cenere è basica. Poi viene cotto con la semola a taglio grosso come quella del cous cous e un po’ di farina, alla fine vengono aggiunte mandarle tostate e spezzettate. Lo si mette nei piatti piani spolverando con cannella tritata grossolanamente e si fa raffreddare (ricetta contadina di Marsala).
Grazie per avere condiviso questa ricetta d’altri tempi. Ne farò tesoro. Ada
La tradizione di mia mamma vuole la mostata cosparsa di mandorle tostate tritate. Ottima!!! Ma proverò anche con la cannella, sicuramente!
ciao Valeria! Mai provata con le mandorle, da noi sempre noci e cannella! E proverò di sicuro perché le mandorle le adoro… Ada
franchement très bon et la présent est maniphique merci pour la recettes
Merci pour ton mots et bienvenue dans mon blog. A bientot! ada