Il ragù alla genovese, una delle ricette napoletane (sì, il ragù alla genovese è napoletano) per me più golose di sempre. Con la VIDEO RICETTA passo passo. Il ragù alla genovese è semplicissimo da preparare e con pochissimi ingredienti: carne, una marea di cipolla, aromi, spezie e tanta, ma tanta pazienza perché la cottura è lunghissima, almeno 5 ore. Non voglio dilungarmi sulle ipotesi che spieghino il perché uno dei piatti simbolo della cucina napoletana si chiami ‘alla genovese’, ma l’ipotesi più accreditata è quella che sia stato inventato dai numerosi cuochi genovesi che esercitavano nel porto di Napoli. Se vi dovesse piacere, allora vi suggerisco di provare anche la GENOVESE DI TONNO, davvero straordinaria.
Quello che non mi spiego è perché questo sugo dolce, meraviglioso, dal gusto unico, sia quasi introvabile nei ristoranti napoletani, a differenza del classico ‘raù”, ovvero del TRADIZIONALE RAGU’ NAPOLETANO. Il ragù alla genovese è strepitoso: la carne cuoce per ore fino a diventare morbidissima, le cipolle si trasformano in una sorta di crema dolce e sapida. Io lo uso principalmente per condire la pasta, e sfilaccio la carne per usarla come condimento, ma la carne del ragù genovese è anche un ottimo secondo piatto.
In questo brevissimo VIDEO TUTORIAL sul mio canale YouTube potete anche vedere come fare la genovese usando della carne tagliata in pezzi: un trucco nel caso in cui voleste abbreviare un po’ la cottura.
I miei consigli per un ragù alla genovese perfetto
Veniamo ai suggerimenti: le CIPOLLE devono essere ramate, e la migliore è la cipolla ramata di Montoro, perfetta per preparare la genovese. In subordine è concessa la cipolla di Tropea. La quantità di cipolle vi sembrerà enorme, ma fidatevi: il peso delle cipolle deve essere doppio rispetto a quello della carne. Preparatevi a lacrimare parecchio. La CARNE: io ho usato il lacerto, ma vanno benissimo lo scamone o il reale. Oltre al manzo, l’altra carne ammessa è il vitello e il taglio la cosiddetta ‘annecchia‘: io non mangio vitello e quindi manzo sempre e comunque.
La COTTURA deve essere lunga ed eseguita a fuoco bassissimo: il ragù alla genovese deve ‘pippiare’ come il ragù tradizionale. La PENTOLA più indicata è quella di COCCIO o quella di GHISA, ma non vi maledirò se userete una pentola normale. Quanto agli aromi, ogni famiglia ha i suoi segreti: visto che io non sono napoletana, ho umilmente scelto gli aromi che preferisco, alloro e grani di pepe nero.
Infine la PASTA: i napoletani sono giustamente puristi e quindi candele o ziti spezzati. Che a Roma sono difficili da trovare. Ma sono ammessi anche i paccheri, i mezzi paccheri, i pennoni, i rigatoni. E comunque pasta corta, grossa e rigorosamente di Gragnano Igp. Mi sembra di avervi detto tutto. Quindi vi raccomando: preparate per il pranzo di Pasqua il ragù alla genovese e buona giornata!
2 commenti
Super delizioso
Grazie
Un bacione
Elisabetta sei sempre la prima a commentare, grazie <3