Dopo la cena della Vigilia, tradizionalmente ‘di magro’ e quindi di pesce, ecco i miei suggerimenti per il pranzo di Natale: ho scelto un menù che si muove tra verdure e carne, con piatti tradizionali e gustosi. Ho pensato a un pranzo che comprenda una serie di piccoli sfizi da abbinare a un calice di bollicine, che si possano preparare prima (tartine, sformatini, mini quiches), due primi piatti che comprendono un risotto e una lasagna in bianco (con la pasta fatta in casa), un secondo piatto importante, un contorno e un dolce al cucchiaio al quale non si può dire di no, ovviamente sapendo che avrete sulla tavola panettoni, pandori e torroni.
Nel buffer dei finger food vi propongo delle tartine di polenta verde con broccoletti, taleggio e uova di quaglia. Le tartine si preparano in anticipo, le uova si sodano e la crema di taleggio si fa prima in modo che, all’ultimo momento, dovete solo comporre l’antipasto.
Ancora, dei piccoli sformatini di patate con speck, taleggio e nocciole: si preparano prima e si devono solo scaldare in forno prima di servirli.
Infine, delle mini quiche di carciofi in pasta fillo. Anche queste sono deliziose da vedere e da mangiare e si preparano prima, poi è sufficiente scaldarle.
Due i primi piatti che vi propongo, ma potete anche scegliere di farne uno solo. Il primo è un risotto tradizionale ma con una marcia in più: risotto alla zucca con pistacchi di Bronte e Castelmagno. Saporito, bellissimo da vedere, con uno degli ortaggi invernali più amati.
Poi una lasagna in bianco con funghi porcini, bacon e burrata: saporita ma non pesante come quella tradizionale, ha tutto il profumo dei funghi porcini e la freschezza della burrata. La preparazione potete farla il giorno precedente e tenere la teglia nel frigorifero, poi ammorbidire tutto con poco brodo vegetale e cuocere in forno prima di servirla.
Come secondo piatto un arrosto di maiale con l’uva: facile, economico e beneaugurante. Lo cuocete la sera prima e lo servite freddo con il suo sugo ben caldo.
Come accompagnamento vi suggerisco delle cipolline in agrodolce che, con la loro nota balsamica, prepareranno il palato al dolce.
Infine il dolce: una bavarese al pistacchio con croccante e salsa al cioccolato fondente. I dolci al cucchiaio fanno la gioia di grandi e piccini e si mangiano volentieri anche dopo un pasto abbondante. In più, ovviamente la bavarese si deve preparare almeno un giorno prima, meglio due giorni, e vi lascia quindi tempo per pensare a voi e farvi belle per il vostro pranzo di Natale!
7 commenti
ciao aduzza cara,anch’io preparo sempre due primi.
scelgo sempre una zuppa calda e il classico primo con salmone affumicato rigorosamente bio.
i tuoi piatti mi metteno tanto appetito e sano desiserio di cibo
brava
migrante siciliana
Ciao Gisella! Noi siciliani, emigrati e non, manteniamo la cultura dell’abbondanza a tavola! Sono veramente felice che i miei piatti mettano appetito, è il complimento più bello! A presto, Ada
Bellissimo menu!
Un menù perfetto e particolare brava Ada e buona giornata!
Grazie Enrica! Particolare e abbondante direi, come ogni cosa siciliana!!! Un abbraccio, Ada
Ada ,il tuo è un menù da Re!!! Importante,vario e ricchissimo di sapori!
complimenti sempre!
Ketti <3
Grazie Ketty, sei un tesoro sempre! Ada