Una casa in pietra, dagli infissi color turchese, custodita nel cuore di Gergei, un borgo storico nel centro della Sardegna. Ristrutturata con cura, oggi accoglie chi vuole conoscere una Sardegna meno turistica e più vera, in cui è possibile entrare in contatto, da molto vicino, con le principali tradizioni agroalimentari e culturali dell’Isola. “Domu Antiga” (casa antica) è diventata un esempio per chi vuole fare ospitalità in questo angolo di Sardegna, in provincia di Cagliari, grazie alla coraggiosa e lungimirante iniziativa imprenditoriale della famiglia Lai. L’idea nasce da una intuizione di Samuel Lai, che aveva acquistato un’antica casa nel centro storico per ristrutturarla e andarci ad abitare. Terminata la ristrutturazione, Samuel capì di avere dato vita a un luogo incantato, un’oasi di pace e decise di aprirla agli ospiti. I suoi genitori, Arnaldo (edicolante e ristoratore) e Maria Grazia (titolare di una fioreria), hanno lasciato i rispettivi lavori e ora si dedicano interamente al lavoro a Domu Antiga, che è gestita in ambito completamente familiare.
Oggi Domu Antiga non è solo una realtà che dà un reddito a Samuel, ai genitori e alla sorella Giulia, dal sorriso contagioso e dagli occhi che parlano, ma una attività imprenditoriale che fa bene al territorio. Perché, grazie a iniziative come questa, anche le altre imprese del circondario riescono a farsi conoscere e ad ampliare i propri orizzonti di mercato. E Gergei, 1.300 abitanti, si apre a nuove possibilità. Questo piccolo comune, che geograficamente è lontano dalle mete più ambite da chi solitamente frequenta la Sardegna (il mare e le spiagge), ha trovato nell’accoglienza e nel turismo esperienziale una valida alternativa economica. Gergei, come altri centri della Sardegna, ha attraversato periodi di forte emigrazione e trovare giovani locali impegnati nell’accoglienza di una clientela straniera molto esigente è davvero una bella sorpresa. L’auspicio è che questo tipo di Sardegna, e questo tipo di Italia, l’Italia dei borghi e delle tradizioni agroalimentari e culturali, possa diventare una risorsa per i giovani alla ricerca di un lavoro, una risorsa che faccia decidere loro di restare, o di ritornare, proprio come ha fatto Giulia.
La struttura ottocentesca è in tipico in stile campidanese: un cortile centrale attorno al quale si trovano i vari ambienti. Le cucine, le camere, le stalle, i magazzini degli attrezzi agricoli. Oggi, pur mantenendo intatta quella disposizione, tutto è stato ristrutturato e reso fruibile per un turista moderno ma attento alla bellezza e alla tranquillità (nelle stanze non ci sono i televisori). La stalla è diventata una camera accogliente, con ingresso indipendente e una finestra colorata d’azzurro vivo: al muro sono ancora infissi gli anelli dove si legavano gli animali. Il granaio, al quale si accede tramite una scala e una botola, è una stanza luminosissima, tutta in legno e tessuti sardi, dove il cielo entra tra le ciglia al risveglio. Appena cinque le camere, tutte personalizzate nei dettagli e arredate con mobili sardi antichi e fatti a mano. La ristrutturazione è stata fatta utilizzando gli stessi materiali di quando la casa fu costruita: pietra, calce, legno, sughero e canne di fiume. Tutto quello che decora Domu Antiga arriva da artigiani sardi.
Sul cortile, ombreggiata da un portico, si affaccia la sala colazione: confetture fatte in casa, pani tradizionali, miele e prosciutto sardi, pecorini e ricotta fatti in casa dallo stesso Samuel, che sa fare anche il casaro. Inoltre, verdure dell’orto, crostate, torte di ricotta, di mele, dolci tipici sardi. In sala, un bel camino, perché d’inverno a Gergei fa freddo davvero, e utensili in latta, come quelli di una volta. Nelle sale comuni costumi sardi, cassapanche intagliate a mano e lana cardata e colorata in modo naturale, come una volta.
Tutto quello che viene servito in tavola a colazione, ma anche a pranzo o a cena (solo per gli ospiti della struttura), viene preparato dalle mani di Maria Grazia e Giulia, che a Domu Antiga tengono anche dei corsi di cucina e di dolci tradizionali, per fare entrare gli ospiti nel vero spirito della Sardegna. Anche la cucina si affaccia sul cortile interno: è piccola, con un bel tavolo centrale, indispensabile per chi esegue gli impasti a mano: dal pane alla pasta. E c’è un grande forno a legna, perché le cose cotte all’antica hanno un gusto fuori dall’ordinario, capace di riportarci indietro nel tempo.
Chi dorme a Sa Domu Antiga può imparare, se vuole, a preparare tutto ciò che assaggia: il pane coccoi o il civraxiu, fatti con la semola sarda della tipologia Senatore Cappelli e con il lievito madre; la fregula sarda, i culurgiones (ravioli con un ripieno di menta, patate e formaggio), i ravioli quadrati con le erbette, la ricotta e lo zafferano; su succu (una pasta sottilissima cotta nel brodo e condita con pecorino e zafferano); i piricchittus, gli amaretti, le dolcissime pardulas con la ricotta; le seadas con il formaggio fresco e il miele. Giulia è una delle anime più attive di Domu Antiga. Dopo essere diventata ostetrica, è partita prima per l’Australia, dove ha lavorato in una azienda agricola, e poi per Londra, prima di rientrare in Sardegna e decidere di volere lavorare nel turismo. Quella di Giulia è una mano leggera ma determinata nell’impasto, è allegra ed entusiasta. Mentre danza il tipico ballo sardo, spiega in inglese ai turisti quali sono gli ingredienti fondamentali per fare le seadas, che ha preparato per noi con scorza di agrumi e miele (come potete vedere in questo video).
E se Giulia e la mamma Maria Grazia sono le regine degli impasti, Samuel, che suona perfettamente l’organetto, uno degli strumenti della tradizione folkloristica della Sardegna meridionale, tiene agli ospiti corsi su come si preparano i formaggi secondo la tradizione, utilizzando un caldera di alluminio, latte fresco e caglio naturale. Produce ricotta, pecorino e il casu axedu, un formaggio fresco e acidulo, indispensabile per preparare le tipiche “seadas”. Nella bella stagione, a Domu Antiga si mangia fuori, sotto il patio, in tavole comuni apparecchiate con tovaglie candide. A tavola arrivano i piatti tipici della Sardegna contadina: ravioli e culurgiones, cardi sottolio, frittate con asparagi ed erbe aromatiche, su succu, i formaggi e i salumi locali, la carne di maiale o di pecora. Domu Antiga è un perfetto punto di partenza per visitare alcuni luoghi simbolo della Sardegna: il complesso nuragico di Barumini (patrimonio Unesco), la Giara di Gesturi (con i suoi cavalli selvatici), i laghi di Isili e il Museo del Rame e del Tessuto, il nuraghe Arrubiu di Orroli, le Tombe dei giganti a Nurallao, Mandas e il suo Trenino verde, ma anche caseifici, negozi di artigianato e moderne cantine.
Domu Antiga è stato il primo esperimento della famiglia Lai, seguito rapidamente da una nuova ristrutturazione curata da Giulia, che ha deciso di mantenere viva la memoria di Mario Cesare, un pittore di Gergei, nato negli Anni Trenta e scomparso negli Anni Duemila. Dopo la sua morte, la piccola casa, gelosamente custodita e che si trova a pochi metri di distanza da Domu Antiga, è stata rilevata da Giulia, che ha deciso di ristrutturarla personalmente rendendola una dimora esclusiva, una sorta di bed and breakfast (anche se è riduttivo chiamarlo in questo modo) in cui gli ospiti possono respirare quell’aria di creatività nella quale ha vissuto l’artista sardo. Alcune sue opere sono ancora esposte all’interno della struttura che, oltre a un intimo giardino di agrumi e ulivi, è composta da camere, bagni e cucina che Giulia ha scelto semplicemente di riportare in vita, senza fare modifiche sostanziali, mantenendo intatta l’atmosfera e il ricordo del pittore Mario Cesare.
(visitato a maggio 2018)
Domu Antiga, via IV Mori. Gergei (Cagliari)
Mario Cesare, via Logudoro 19, Gergei (Cagliari)
2 commenti
Mi ricorda le mie vacanze in Sardegna, un isola davvero splendida, ci devo ritornare per vedere queste bellezze
Grazie
Un bacione
Devi assolutamente, la Sardegna ha mille e mille bellezze nascoste da scoprire.