Braciolettine alla messinese. Le braciole messinesi (per i comuni mortali “involtini”) sono un piatto della cucina siciliana che conquista per sapore e semplicità: uno scrigno che, una volta aperto, sorprende sempre. Gli spiedini di braciole messinesi sono fatti con una fettina di carne tradizionalmente di manzo, anche se ormai esistono anche di vitello, pollo, maiale e persino di pancetta. Ma anche a base di pesce come pesce spada o spatola .
La ricetta perfetta delle braciole alla messinese
La carne è farcita con un impasto a base di pangrattato condito con prezzemolo, olio extravergine, pecorino grattugiato e dadini di provola dei Nebrodi. Per farvi capire bene il procedimento, sul mio canale YouTube trovate la VIDEO RICETTA PASSO PASSO, così non potrete assolutamente fare errori. E’ una preparazione ricca e un po’ barocca, come molte RICETTE SICILIANE, sia dolci sia salate.
Come cuocere le braciole alla messinese
Le braciole alla messinese si possono cucinare semplicemente alla griglia (così vengono preparate a Messina). Poi si condiscono con “u salmurigghiu’, il salmoriglio, una emulsione di olio, limone, sale e origano. L’alternativa è la cottura in tegame, con vino bianco e cipolla (braciolettine agglassate) o quella nel sugo di pomodoro. Ma si ottengono ottimi risultati anche al forno: cuocetele a 200 gradi per 12 minuti rigirandole a metà cottura. E se preferite il pesce, provate un altro grande classico della mia città, le BRACIOLETTE DI PESCE SPADA ALLA MESSINESE o quelle di SPATOLA, il pesce bandiera.
La differenza con i comuni involtini o spiedini di carne che si trovano altrove, è nel taglio di carne, che è anche l’unico problema perché il taglio per braciolette è difficile da trovare per chiunque non viva a Messina. In gran parte d’Italia con la parola ‘braciola’, infatti, si intende la fettina di maiale con l’osso. Nella città dello Stretto, invece, qualunque macellaio sa perfettamente cosa preparare quando un cliente chiede la braciola. E’ possibile sostituire il taglio delle braciolettine con un carpaccio tagliato un po’ più spesso del dovuto, con il girello oppure con una scaloppina ben battuta e di piccole dimensioni. Se vi piacciono, potete provarle anche di pollo, aggiungendo un po’ di pancetta arrotolata alla ricetta per insaporire la carne bianca.
17 commenti
A Palermo si chiamano “spitini” o spiedini e non mancano mai nelle mie grigliate di carne.
A proposito delle “Arancine” io non metto più l’uovo per legare il riso, ma faccio una bagna liquida di acqua e farina dove immergo la palla di riso prima di panarla e friggerla: come da suggerimento di “zù Totò”, vecchio cuciniere un rinomato bar cittadino.
Ciao, Ada.
Ferdi
Ciao Ferdi, la ricetta delle braciole e delle arancine è di famiglia e, nonostante io le abbia rivisitate in più modi, resto fedele alla nonna sulla impanatura delle arancine e mantengo la tradizionale farina uovo e pan grattato. Sia perchè risultano croccantissime sia per una questione di affezione. Devo dire che ho usato la versione pastella nelle arancine dolci di riso, che ho impanato con il panko, ma continuo a preferire per quelle tradizionali la panatura con uovo. Un abbraccio!
Ada
io ti trasmetto la mia versione: il taglio della carne viene preso dalla “lattuchedda” e le fettine devono essere non più grandi di mezza mano, e possono essere o tagliate direttamente oppure da pezzi di carne schiacciata con il batticarne; si olia una superficie e si impana mettendo dentro provola o caciocavallo ragusano un po stagionato, successivamente si impana l’esterno e si infilano in uno spiedino per essere cotti alla brace, la mollica si può trattare con il prezzemolo, però l’aglio o la menta non stanno male; prova e fammi sapere, io ricordo il sapore delle braciole di costa ristorante sulla panoramica, ciao e grazie
Arturo, avrò mangiato 100 volte da Costa sulla panoramica, era vicinissimo alla casa dei miei nonni e ricordo perfettamente le loro braciole, la loro salsiccia, le costine di maiale alla brace. Mia madre le prepara uguali, aggiunge solo un pochino di pancetta coppata come si usa nella tradizione palermitana. È il sapore delle braciole della mia infanzia, che invano tento di ricreare tra Milano Roma cercando di tagliare la carne da sola… Ti abbraccio, tanti auguri… Ada
Io ti seguo da più di due anni…. ed ho visto come sei “cresciuta”… davvero complimenti!!! Auguri per oggi. :-)
Angi grazie per la Pazienza con cui da due anni mi sopporti. Studio e continuo a studiare, spero di fare sempre meglio. Un abbraccio e tantissimi auguri. Ada
Ma quindi sei messinese. Noi a palermo li chiamiamo involtini. Complimenti per il blog
Ciao Claudio, benvenuto. Si sono di Messina come hai capito dalle braciole! Mia madre però e’ di Palermo e conosco bene la cucina palermitana! Grazie. E a presto, spero.
non so se sono alla messinese XDXD le faccio da secoli anch’io così da una tradizione mia del nord =) buonissime
Da noi sono ‘piatto nazionale’, io ho vissuto a Milano 7 anni e nessuno le aveva mai sentite, di dove sei? Vorrei indagare a fondo sulla vicenda…mannaggia a conoscerti prima magari mi dicevi dove trovare il taglio da braciola, nelle macellerie non capivano neanche cosa chiedessi…Un abbraccio..
Che dire ….. fa una certa emozione trovarsi difronte alle braciolette alla messinese che consiglio sempre cucinate alla brace….. complimenti a Riccardo e Ada da messinese mi incoraggia trovare qualcuno che sponsorizza ancora la nostra terra!
Carissimo Gaetano, grazie dei complimenti. La cucina è cultura, siamo certi che la pensi come noi, e come tale va diffusa e preservata. Proviamo a fare, nel nostro piccolo, la nostra parte :-)
Hai detto la cosa piu giusta la cucina è cultura e permette di fare conoscere usi e costumi della nostra bellissima e bistrattata terra….in piu mangiare cose buone in buona compagnia è una delle cose piu belle da fare!!!
cari fratelli ai fornelli, benvenuti nel mondo dei food blogger! buona fortuna e che San Francesco Caracciolo vi assista…
Ciao Luca, e grazie del prezioso augurio! ;-)
ma le braciolettine non sono delle cotolette di maiale?
Ciao Aldo, hai perfettamente ragione, ma come spieghiamo nel post a Messina (la nostra città di origine) le ‘braciole’ sono solo e soltanto quelle della ricetta. Sapessi che sgomento quando, emigrati a Milano e poi a Roma, abbiamo realizzato che in qualunque macellerie chiedendo le braciole ci davano la fettina con l’osso… :-)