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Baccalà fritto alla romana

by Ada Parisi
5 min read
Baccalà fritto in pastella alla romana: un morbido filetto racchiuso in una pastella croccante e leggera. Ricetta facile.

Baccalà fritto alla romana, e dunque in pastella. Dopo avervi spiegato come si fa il BACCALA’ FRITTO ALLA NAPOLETANA, era necessario fare un omaggio alla città in cui vivo: quindi oggi vi lascio la ricetta del baccalà fritto ma in pastella. Sono certa che in gran parte d’Italia nei MENU DI NATALE ci sarà l’una o l’altra ricetta a base di baccalà. E se volete provare qualche piatto alternativo, date una occhiata a tutte le mie RICETTE CON IL BACCALA’.

Si tratta di una ricetta tipica della cucina romana e laziale presente in ogni ristorante e pizzeria della Capitale. E il filetto di baccalà in pastella è un classico cibo da strada, di quelli che si vendono a Trastevere o in zona Campo dei Fiori. In teoria, quando ordinate il baccalà fritto alla romana al ristorante, dovreste gustare un carnoso filetto di baccalà avvolto da una pastella asciutta e sottile. Ma troppo spesso invece di baccalà ce ne è davvero poco, mentre la pastella è tantissima e molto unta. In casa, però, la musica cambia: acquistate un bel filetto di baccalà già ammollato, eliminate la pelle, tagliatelo in filetti spessi almeno 3 centimetri.

La pastella per il baccalà fritto alla romana

Per la pastella io vi suggerisco quella base, la più neutra e semplice da preparare: acqua frizzante ghiacciata e farina. Se volete un gusto più intenso, potete sostituire l’acqua con una birra (più o meno intensa dipende dal vostro gusto) sempre ghiacciata. Ci sono alcuni tipi di pastelle che si fanno con farina e albume d’uovo montato, e altre con vino e un pizzico di lievito. A me piace che la pastella sia più neutra possibile, per valorizzare il gusto del pesce (o della verdura se preferite). La pastella non deve mai riposare, una volta preparata il pesce va intinto per bene e fritto immediatamente.

A differenza del baccalà semplicemente infarinato e fritto, qui potete salare leggermente (pochissimo, mi raccomando) la pastella. Ricordate che, sia che acquistiate il baccalà già ammollato, sia che lo ammolliate in casa (dovete tenerlo per 3 giorni in acqua fredda cambiando l’acqua 3 volte al giorno), nel pesce resterà sempre un residuo salino. A me piace aggiungere alla pastella un pizzico di pepe nero macinato fresco, ma è un gusto personale.

L’olio, quale usare e come usarlo

Quanto all’olio per friggere, ribadisco quanto vi ho già spiegato nella ricetta del BACCALA’ FRITTO ALLA NAPOLETANA. Potete usare: olio vergine di oliva, olio di semi di arachide oppure olio di girasole alto oleico. Non usate olio di semi misti né olio di girasole semplice perché hanno un punto di fumo non adatto alle fritture. Ricordatevi che una buona frittura dipende sia dal tipo di olio che utilizzate, sia dal recipiente (meglio friggere in tanto olio, in ‘immersione’), sia soprattutto dalle temperature. Non mi stancherò mai di raccomandarvi l’acquisto di un termometro da cucina: la temperatura ideale per una frittura asciutta, croccante e sana è tra i 165 e i 170 gradi.

Mi raccomando, mentre il baccalà infarinato è fritto è buono anche freddo o riscaldato, è un peccato mortale mangiare freddo quello in pastella: la pastella si ammoscia e il piatto perde il suo incanto. Dovete gustarlo bollente, appena fritto. Vi auguro buona giornata.

 

Baccalà fritto in pastella alla romana: un morbido filetto racchiuso in una pastella croccante e leggera. Ricetta facile.

BACCALA' IN PASTELLA ALLA ROMANA (ricetta facile)

Porzioni: 4 Preparazione: Cottura:
Nutrition facts: 250 calories 20 fat
Rating: 5.0/5
( 1 voted )

Ingredienti

800 grammi di baccalà in un solo pezzo
100 grammi di farina 00
acqua frizzante ghiacciata, quanto basta
un pizzico di sale
pepe nero macinato fresco (facoltativo)
olio di semi di arachide, girasole alto oleico o vergine di oliva, quanto basta

Procedimento

Baccalà fritto in pastella alla romana

Eliminare la pelle del baccalà, poi tagliarlo in filetti spessi 3 centimetri circa. Se usate il baccalà surgelato, dovete prima decongelarlo in frigorifero per tutta la notte e poi tagliarlo in pezzi.

Qualsiasi tipo di baccalà stiate usando, ricordatevi di tamponare bene i pezzi con la carta assorbente, in modo che siano perfettamente asciutti. Altrimenti la pastella risulterà molle e in frittura si solleveranno molti schizzi a causa dell'eccesso di acqua nel pesce.

Per la pastella, mettere la farina in una ciotola, aggiungere un pizzico piccolissimo di sale e se vi piace il pepe nero, poi versare a filo un po' di acqua frizzante ghiacciata, mescolando velocemente con una frusta a mano. Aggiungete l'acqua poca alla volta: la pastella dovrà essere densa e liscia, senza grumi, come nella foto.

Preriscaldate abbondante olio di semi di arachide (o di girasole alto oleico o vergine di oliva) in un tegame a bordi alti (vi consiglio un wok da frittura). Quando la temperatura dell'olio sarà a 165 gradi, intingete un filetto di baccalà nella pastella, tenendolo con una pinza e rigirandolo in modo che sia uniformemente ricoperto di pastella. Mettere delicatamente il baccalà nell'olio caldo: la pastella si gonfierà immediatamente. La cottura è brevissima, ma fate attenzione a che il baccalà sia dorato, non troppo chiaro né troppo bruciato.

Mettere i filetti di baccalà su fogli di carta assorbente, in modo da eliminare l'eventuale olio in eccesso e servire immediatamente, perché il baccalà fritto alla romana si mangia bollente. Con le mani. Buona giornata!

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